Pseudonimo di
Nazareno Caldarelli. Poeta e scrittore
italiano. Autodidatta, in gioventù ebbe una formazione dovuta
all'esperienza dei più diversi mestieri, più che a quella delle
scuole regolari. Intorno al 1910-1911, però, il suo nome iniziò a
comparire non soltanto in varie rubriche di cui era responsabile sull'"Avanti",
ma anche come firma di articoli per il "Marzocco" e per altri autorevoli
periodici. Nel 1919 a Roma fondò (assieme a Baldini, Bacchelli, Saffi,
Montano, Barilli, Cecchi e Spadini) "La Ronda", rivista letteraria che tanta
importanza doveva avere nella storia culturale del nostro Paese; da non
dimenticare inoltre la sua collaborazione, di poco precedente, a "La Voce e la
Lirica". I suoi versi sono raccolti in:
Prologhi (1916),
Giorni in
piena (1934),
Poesie (1936),
Poesie nuove (1946),
Poesie
(1949) e
Invettiva e altre poesie disperse (1964, postumo). La sua
prolifica attività di scrittore è testimoniata da:
Viaggi nel
tempo (1920),
Terra genitrice (1924),
Favole e memorie (1925),
Sole a picco (raccolta di prose e versi, la cui prima edizione, nel 1929,
si avvaleva di ventidue disegni del pittore Giorgio Morandi),
Prologhi,
viaggi, favole (1929),
Parliamo dell'Italia (1931),
Il cielo sulla
città (1938),
Rimorsi (1944),
Lettere non spedite
(1946),
Solitario in Arcadia (1947),
Villa Tarantola (1948),
Il
viaggiatore insocievole (1953) e
Viaggio di un poeta in Russia
(1954). Nel 1959, inoltre, comparvero sulla "Nuova Antologia" le
Lettere a
Renato Serra, cui si aggiunse nel 1964 (a cura di G. Prezzolini su "La fiera
letteraria")
L'epistolario inedito, di particolare interesse in quanto
comprende scritti e poesie inedite degli anni intorno al 1910.
Personalità tra le più autentiche e originali della nostra
letteratura contemporanea,
C. ha saputo trovare fin dalla prima sua prova
poetica l'espressione più idonea per la sincerità della sua
ispirazione, per la purezza e la perfezione stilistica del suo dettato (Corneto
Tarquinia 1887 - Roma 1959).